Sul sito dell’Inps, è possibile accedere alla domanda per il Bonus asilo nido 2023. L’agevolazione è stata introdotta con la Legge di Bilancio 2017 e offre un contributo, che varia in base all’Isee:
per il pagamento della retta di asili nido pubblici e privati autorizzati e di forme di assistenza domiciliare per bambini sotto i 3 anni affetti da gravi patologie croniche.
Il rimborso viene erogato fino a esaurimento fondi e ne hanno diritto i cittadini italiani residenti in Italia o in uno dei Paesi europei e quelli extracomunitari con permesso di soggiorno anche non permanente.
Non è possibile cumulare tale bonus con le detrazioni fiscali per la frequenza degli asili nido, mentre lo è con l’assegno unico universale per i figli e con il welfare aziendale.
Il rimborso sulla retta varia in base all’Isee che è diviso in 3 scaglioni:
3.000 euro l’anno (distribuibili in un massimo di 11 mensilità, pari a circa 270 euro al mese) per i nuclei familiari con Isee sotto i 25mila euro;
2.500 euro (circa 227 euro al mese) per i nuclei con Isee tra i 25.001 e i 40mila euro;
1.500 euro all’anno (circa 136 euro al mese), nel caso in cui l’Isee superi i 40 mila euro o in cui non venga presentato l’Isee aggiornato.
La domanda, una per ogni figlio, può essere inoltrata telematicamente sul sito dell’Inps o attraverso un patronato, indicando le mensilità per cui si richiede il rimborso da gennaio a dicembre 2023.
Per ricevere l’agevolazione è necessario caricare sul portale le ricevute che attestino i pagamenti già effettuati. Il rimborso mensile, però, non può eccedere la quota saldata e viene accreditato sul conto del genitore o affidatario a cui sono intestate le fatture e che le ha pagate. Sono escluse dal rimborso “le spese sostenute per servizi all’infanzia diversi da quelli forniti dagli asili nido” (ad esempio, ludoteche, spazi gioco) per i quali “i regolamenti degli enti locali prevedono requisiti strutturali e gestionali semplificati, orari ridotti e autorizzazioni differenti rispetto a quelli individuati per gli asili nido”.
a cura del Dott. Roberto Esposito
Foto di Evgeni Tcherkasski