Tra le numerose misure previste dalla legge di Bilancio (legge 197/2022), c’è anche quella che riguarda il bonus cultura per i giovani. Lanciata dal governo Renzi nel 2016 per incentivare le giovani generazioni al consumo consapevole dei prodotti culturali più svariati (dai libri ai concerti, passando per gli spettacoli teatrali, i corsi di lingua straniera e gli abbonamenti ai quotidiani), a partire dal 2024 la 18App terminerà il suo corso e sarà sostituita da due nuovi benefit: la Carta Cultura Giovani e la Carta del Merito, card virtuali cumulabili del valore di 500 euro. La prima sarà assegnata ai diciottenni che provengono da famiglie con un reddito Isee fino a 35 mila euro.
La seconda, invece, terrà conto dell’andamento scolastico, premiando gli studenti che riusciranno a chiudere l’esame di maturità con il massimo dei voti. Al netto dei nuovi requisiti, il meccanismo di assegnazione (valido fino al raggiungimento del limite massimo del fondo, pari a 190 milioni di euro) rimane identico: come per il vecchio bonus, che forniva ai diciottenni residenti in Italia (o, dove previsto, con permesso di soggiorno valido) un buono spendibile online e offline entro un tempo limite, pena la perdita dell’incentivo, anche le carte saranno disponibili a un anno di distanza dal compimento della maggiore età o dal conseguimento del diploma e avranno una scadenza.
I maggiorenni a partire dal 31 gennaio 2023 ed entro il 31 ottobre 2023, dovranno semplicemente collegarsi sul sito ufficiale www.18app.italia.it e, registrarsi con Spid o Cie, con pochi, semplici passaggi, e ottenere un voucher nominativo da 500 euro, non cedibile e da spendere entro il 30 aprile 2024 per acquisti scolastici ed extrascolastici nei negozi fisici convenzionati o sulle piattaforme di e-commerce. Invece, i ragazzi e le ragazze dell’annata 2005, che faranno i 18 anni nel 2023, dovranno aspettare il 2024 per riscattare una delle due carte virtuali nei modi e coi criteri che, entro fine febbraio di quest’anno, verranno comunicati dai ministeri dell’Economia e dell’Istruzione.
I numeri di un esperimento riuscito
Al netto di difetti risolvere, tuttavia, gli addetti ai lavori hanno più volte sottolineato la necessità di tutelare l’universalità della misura. Elemento che, coi requisiti imposti dal nuovo corso, andrà inevitabilmente a perdersi. E che, invece, come dimostrato dai numeri, è stato il segreto del successo di un progetto di cui l’Italia è stata pioniera. In base agli ultimi dati disponibili, nel 2021 sono stati oltre 440 mila i diciottenni che hanno usufruito del bonus, investendo su libri ed e-book (circa 95 milioni di euro spesi), concerti (oltre 22 milioni) e musica (circa 14 milioni per cd, vinili e servizi musicali in streaming).
Non è tutto: oltre a vantare la medaglia di aprifila, il nostro Paese è diventato, nel tempo, anche modello di ispirazione per Francia, Spagna e Germania che, da qualche anno a questa parte, hanno annunciato il varo di incentivi simili al bonus cultura, rispettivamente il Pass culture, buono digitale di 300 euro operativo dal 2021, il Bono cultural, erogato dal governo Sanchez nel 2021 e pari a 400 euro e il Kultur pass, voucher da 200 euro annunciato a novembre 2022 ma attivo solo a partire dal secondo semestre del 2023.