Da oggi, 5 Luglio, sarà possibile presentare le domande, per via telematica, per accedere al fondo perduto, come stabilito dal Decreto Sostegni Bis, per aziende ed imprese che, a causa del Covid 19, abbiamo subito una contrazione del fatturato ma, rispetto a tutte le altre procedure, quella che si sta per aprire sarà molto piu’ complessa.
I tempi per la erogazione dei fondi, infatti, si sono notevolmente allungati a causa dell’intervento dell’Unione Europea che ha imposto una serie di paletti tra cui, appunto, i limiti di aiuti ricevuti nel corso degli ultimi mesi. Gli imprenditori ed i consulenti che avranno, da oggi, accesso alla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate si troveranno dinanzi ad un modello di autocertificazione nel quale dichiarare quanti fondi sono stati ottenuti fino ad oggi: il superamento dei limiti, ovviamente, esclude l’azienda dall’accesso ai sostegni di Stato.
L’autocertificazione è solo il primo passo, perché una volta firmata si attesta la veridicità dei dati che poi andranno “scomposti” e dettagliati misura per misura all’interno del quadro A. Tanto per intenderci si va dall’esenzione Irap prevista dal decreto Rilancio (Dl 34/2020) fino al contributo automatico erogato in base sempre al Sostegni-bis per chi aveva fatto richiesta e ottenuto già il fondo perduto del decreto Sostegni-1. E va barrata anche la casella relativa ad altri aiuti compresi quelli non fiscali e non erariali. Un dettaglio che, per le misure introdotte contro l’emergenza Covid, impone di indicare oltre alla sezione di riferimento del Temporary framework anche il periodo ammissibile con tanto di data di inizio e data di fine.
Non è finita. Perché il coefficiente di difficoltà imposto dall’interpretazione dei vincoli comunitari tocca da vicino anche il profilo soggettivo dei richiedenti, con la necessità di segnalare il concetto di «impresa unica». La conseguenza è che poi andrà compilato il quadro B, dettagliando chi sono i componenti della stessa con l’indicazione del relativo codice fiscale.