CALDAIE A GAS: DIVIETO DI VENDITA DAL 2029

caldaie a gasIl Governo sta lavorando all’abbandono graduale delle caldaie «a combustibili fossili» (cioè, il gas) autonome, da completare entro il 2029. Mentre la revisione della direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive), in discussione in queste settimane al Parlamento europeo, tiene in ansia milioni di proprietari di immobili in tutto il Paese, c’è un ulteriore pezzo di regolazione europea che potrebbe mettere in discussione un altro dei riferimenti più sicuri degli italiani, quando si parla di casa: le caldaie a gas.

Ricadute ancora non valutabili
Tutto parte da RepowerEu, il piano varato dalla Commissione europea per rendere i Paesi membri indipendenti dal gas russo. Un piano che, per la sua natura, prevede linee di indirizzo e non indicazioni immediatamente operative. Tra i vari punti presenti al suo interno, uno viene dedicato alle caldaie autonome alimentate a fonti fossili, per le quali il piano indica il 2029 come data entro la quale chiudere la loro vendita sul mercato. Insieme a questo, l’altra indicazione è di prevedere un’etichettatura energetica più sfavorevole (e, quindi, penalizzante per la vendita) e di tagliare tutte le forme di incentivazione per questi apparecchi, reindirizzandole su altre tecnologie.

Tra le linee di indirizzo e le misure operative, però, passa molta distanza. Il divieto, cioè, potrebbe entrare in diverse forme in una futura norma: potrebbe essere impedita in maniera netta la vendita di caldaie a gas oppure si potrebbe prevedere che queste caldaie restino sul mercato, privilegiando però per il loro funzionamento tramite combustibili non fossili, come il biogas o l’idrogeno. Dando così spazio a tecnologie per le quali il mercato si sta già attrezzando.