Il congedo straordinario previsto dalla Legge 104 è un diritto per i lavoratori che assistono un familiare disabile in situazione di gravità. Questo congedo permette un periodo di assenza dal lavoro retribuito. Per poter usufruire di questo congedo, è necessario che il lavoratore e il familiare disabile convivano e abbiano la stessa residenza. Il congedo straordinario non può essere richiesto se il familiare disabile è ricoverato a tempo pieno in strutture che offrono assistenza continua, a meno che non ci siano eccezioni specifiche previste dalla legge.
Il congedo può essere richiesto da lavoratori dipendenti privati, anche part-time, e deve essere richiesto prima dell’assistenza. Ogni lavoratore ha diritto a un massimo di due anni di congedo straordinario durante la sua vita lavorativa, e questo limite si applica per ciascun familiare disabile assistito.
Durante il congedo, il lavoratore non matura ferie, tredicesima mensilità o trattamento di fine rapporto. I controlli sull’effettiva assistenza durante il congedo possono essere effettuati sia dall’INPS che dal datore di lavoro, che può anche avvalersi di un investigatore privato.
Punti chiave:
- Convivenza e Residenza: È fondamentale che il lavoratore e il familiare disabile convivano e condividano la stessa residenza per avere diritto al congedo straordinario.
- Limiti e Condizioni: Il congedo non è concesso se il disabile è ricoverato, tranne in casi eccezionali. Inoltre, c’è un limite massimo di due anni di congedo straordinario che un lavoratore può richiedere nella sua vita lavorativa.
- Aspetti Retributivi: Durante il congedo, il lavoratore non accumula diritti per ferie, tredicesima e trattamento di fine rapporto.