COSA SI PUO’ FARE SE NON SI RIESCE A PAGARE LA RATA DEL MUTUO?

L’Abi (Associazione bancaria italiana) ha creato un nuovo memorandum diviso in 5 punti per tutte quelle persone che hanno problemi conseguenti alla scelta di un mutuo a tasso variabile e alla crescita dei tassi di interesse conseguenti alle nuove decisione della Bce.

In una nota l’Abi “segnala, in modo semplice e immediato, le possibilità che oggi sono disponibili in Italia per le famiglie per ridurre l’impatto del rialzo dei tassi di interesse sui mutui a tasso variabile. Innanzitutto, l’Abi raccomanda che ai primi segnali di possibili difficoltà il titolare del mutuo si rivolga alla propria banca per valutare le possibili soluzioni per affrontare l’aumento dei tassi di interesse: la banca fornirà tutte le informazioni utili per comprendere le diverse opzioni e per valutare preventivamente gli impatti”.

In particolare il titolare del mutuo potrà:
1) concordare con la banca l’allungamento delle durata del proprio mutuo;
2) chedere una revisione di altre condizioni contrattuali;
3) effettuare la portabilità/surroga dei mutui (cioè la possibilità di trasferire senza spese e costi il proprio mutuo ipotecario presso un’altra banca, cambiando le relative condizioni contrattuali);
4) ricorrere al Fondo di solidarietà per i mutui prima casa (Fondo Gasparrini) che permette di spostendere la rata del mutuo ipotecario fino a 18 mesi allungando l’ammortamento per il periodo della sospensione (ovviamente bisognerà avere una motivazione valida, come la perdita del posto di lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro, la cassa integrazione, o la riduzione del fatturato per i lavoratori autonomi);
5) trasformare il mutuo da tasso variabile a tasso fisso.

La legge di bilancio per il 2023 ha disposto alle banche l’obbligo alla trasformazione, solo nel caso in cui il richiedente del mutuo non sia in ritardo con i rimborsi, per mutui con importo fino a 200.000€ e con l’Isee di colui che ha chiesto il mutuo che non deve superare i 35.000€.