
Andando a calcolare gli ultimi 5 anni, il numero di sportelli chiusi ammonta a 6388, quasi il 24% in meno delle 27374 filiali presenti in Italia nel 2017.
Queste innumerevoli chiusure, ovviamente vanno a ripercuotersi anche sulla diminuzione del personale, infatti alla fine dello scorso anno i dipendenti bancari italiani erano 264.132, in flessione del 2,1% su base annua, -7,7% rispetto agli ultimi cinque anni visto che nel 2017 i dipendenti bancari erano 286.222.
Ecco quanto ha riferito la segretaria generale della categoria Susy Esposito: “La dinamica del settore è estremamente preoccupante che disegna una desertificazione, bancaria e occupazionale, al momento inarrestabile: serve con urgenza invertire questa tendenza. Il settore bancario sta vivendo una situazione estremamente preoccupante. I maggiori gruppi proseguono, tra digitalizzazione e piani industriali, nell’operazione di desertificazione e sparizione bancaria e occupazionale. Una tendenza ancora più grave perché incide in aree del paese caratterizzate da comuni di minori dimensioni e dove un tessuto finanziario solido è funzionale allo sviluppo economico e al contrasto all’illegalità”.
Il numero di sportelli bancari persi in Italia è stato in maggior numero in Molise (-5,8%), nelle Marche (-4,9%) e in Sardegna (-4,1%). Per quanto riguarda, invece, i dipendenti le flessioni maggiori tra il 2021 e il 2022 si sono registrate in Liguria (-19,9%), Toscana (-9,7%) e in Campania (-7,6%). Nel lustro 2017-2022 le regioni con maggior perdita di dipendenti bancari è a carico di Liguria (-38,7%), Valle d’Aosta (-28,2%) e Umbria (-26%).