Pensioni 2024: le novità in corso

Il governo Meloni sta progettando interventi per modificare il sistema pensionistico italiano, inclusa l’opzione di uscita con la Quota 103 e l’Opzione Donna. La riforma completa delle pensioni non avverrà immediatamente, ma il governo probabilmente introdurrà misure di mitigazione prima di apportare cambiamenti radicali legati alla legge Fornero. Tuttavia, l’inflazione sta mettendo a dura prova i conti pubblici. Le previsioni per il futuro delle pensioni sono incerte; nel 2024 potrebbe essere introdotta una “salvaguardia” per proteggere categorie meritevoli. Ciò potrebbe portare alla proroga della misura Quota 103 (62 anni di età con 41 anni di contributi) e al potenziamento dell’anticipo pensionistico Ape sociale.

Inoltre, si prevede l’introduzione di nuove prospettive previdenziali per le donne lavoratrici, poiché molte di loro subiranno penalizzazioni a partire dal 2023 a causa delle modifiche all’Opzione Donna presenti nella legge di Bilancio 2023.

È curioso notare che le misure Quota 41 per tutti e Quota 96 sembrano essere in declino, anche se non è chiaro il motivo. La prima era legata al metodo contributivo, mentre la seconda era pensata per i lavoratori gravosi, consentendo l’uscita dal lavoro a 61 o 60 anni di età dopo 35 anni di contributi, tuttavia, non è escluso che queste ultime due misure possano essere riprese improvvisamente in futuro.

Le previsioni indicano un possibile ritardo della misura Quota 103, con miglioramenti auspicati. Allo stesso tempo, potrebbe essere introdotta un’indennità pensionistica per attenuare gli effetti negativi dell’Opzione Donna, beneficiando alcune categorie di lavoratrici.

L’obiettivo di introdurre la Quota 41 per tutti è evidente in questa legislatura. Tuttavia, si prevede che gli interventi pensionistici nella Manovra 2024 saranno modesti e poco incisivi, mancando della spinta necessaria per un vero cambiamento, ci si concentrerà sul possibile differimento della misura Quota 103 con l’aspettativa di apportare miglioramenti. Allo stesso tempo, potrebbe essere introdotta l’Ape Rosa per mitigare l’incertezza attorno all’Opzione Donna, fornendo un sussidio a determinate categorie di lavoratrici.

Nel 2024, l’opzione di uscita con Quota 41 per tutti sembra meno probabile, probabilmente a causa della complessità del calcolo contributivo per determinare l’assegno pensionistico, questa opzione potrebbe comportare un taglio significativo dell’assegno per coloro che hanno accumulato contributi nel sistema retributivo e misto, a causa dell’applicazione esclusiva del metodo contributivo.

Attualmente, tale approccio è previsto per l’Opzione Donna. Tuttavia, l’idea di applicare il calcolo contributivo alla misura Quota 41 per tutti sembra essere stata abbandonata fin dall’inizio, infatti l’Osservatorio sulla spesa previdenziale sarà responsabile dell’analisi finale sugli effetti di specifiche misure riguardanti esodi aziendali e il ricambio generazionale. I risultati di questa valutazione forniranno al governo Meloni le risorse necessarie per la ristrutturazione del sistema pensionistico nel 2024.

In pratica, dovremo aspettare i dati relativi alle risorse indicate nella Nota di Aggiornamento al DEF (Documento di Economia e Finanza), che si prevede saranno disponibili entro settembre 2023, per avere un quadro completo delle possibilità di cambiamento nel sistema pensionistico.

Anche nel 2024, le pensioni subiranno aggiustamenti che comporteranno aumenti diretti sugli assegni mensili. L’effetto dell’inflazione purtroppo persiste e continuerà nel corso del 2024. A causa di ciò, è prevista l’applicazione di una perequazione del 5,6% sulle pensioni. Questo determinerà un aumento della spesa previdenziale di almeno 15 miliardi di euro. L’obiettivo di questo aumento è sostenere il potere d’acquisto delle pensioni minime e fornire un miglioramento alle pensioni fino a 4 volte l’importo minimo vitale. In sintesi, non sono ancora state definite linee guida chiare per una riforma delle pensioni. Si auspica l’attuazione di misure decisive che rispondano alle esigenze dei lavoratori.