Nel corso degli ultimi mesi, il mercato dell’olio extra vergine di oliva ha subito un’importante trasformazione, caratterizzata da un significativo aumento dei prezzi e un calo delle vendite. Questa tendenza, che ha colpito non solo l’Italia ma anche il mercato globale, merita un’analisi approfondita per comprenderne le cause e le implicazioni.
Secondo i dati recenti, le vendite di olio extravergine di oliva in Italia hanno registrato una diminuzione del 9% nei primi mesi del 2023. Contemporaneamente, si è assistito a un aumento del prezzo dell’olio EVO, che in alcuni casi ha superato gli otto euro per bottiglia. Questo fenomeno non è isolato ma rappresenta una tendenza che si sta manifestando a livello globale.
Il cuore di questa problematica risiede nella siccità che ha colpito la Spagna, uno dei maggiori produttori di olio d’oliva. La produzione spagnola è drasticamente calata, passando da 1,8 milioni di tonnellate nel 2018-19 a soli 663mila tonnellate nel 2022-23. Gli oliveti spagnoli, di tipo superintensivo, richiedono grandi quantità d’acqua, e la siccità ha avuto un impatto devastante sulla loro produttività.
Inoltre, le scelte strategiche dei produttori hanno contribuito a questa situazione. Molti hanno deciso di non vendere l’olio in promozione, una mossa che, secondo i dati, non ha portato i benefici sperati. Questa decisione ha influenzato i prezzi e, di conseguenza, le abitudini di acquisto dei consumatori.
Questo aumento dei prezzi e il calo della produzione hanno ripercussioni che vanno ben oltre i confini nazionali. L’olio extra vergine di oliva è un prodotto chiave nella dieta mediterranea e il suo aumento di prezzo influisce non solo sui consumatori ma anche sull’intera filiera agroalimentare. Inoltre, la situazione attuale solleva interrogativi sulle pratiche sostenibili e sull’impatto dei cambiamenti climatici sull’agricoltura.
L’attuale scenario del mercato dell’olio extra vergine di oliva è un chiaro esempio di come fattori ambientali, decisioni aziendali e dinamiche di mercato possano interagire in modi complessi e talvolta imprevisti. Mentre i produttori e i consumatori si adattano a questa nuova realtà, resta fondamentale un approccio olistico che consideri sostenibilità, pratiche agricole e sensibilità ai cambiamenti climatici per garantire un futuro stabile e prospero per questo settore vitale.