SPACCA 7 SEMAFORI PERCHÉ RUMOROSI DI NOTTE

Di qualche giorno fa la notizia di un giovane milanese che, esasperato per il rumore notturno dei semafori sotto casa sua, ha pensato di scendere nottetempo, armato di forbici e martello, per attuare giustizia sommaria nei confronti dei disturbatori del suo sonno. Qualche vicino però, sentendo gli strani rumori, ha allertato le Forze dell’Ordine, che hanno colto in flagranza di reato il povero ed assonnato giovanotto.

Questo evento è indicativo dello stato di disperazione sociale a cui stiamo arrivando, e delle manifestazioni di disturbo mentale che, sempre più spesso, funestano le nostre cronache. Ma, come sempre, approfondiamo i rimedi del nostro ordinamento a simili fattispecie di reato. L’ art. 635 Codice Penale, regolamenta il reato di danneggiamento. La norma prevede che il soggetto passivo non è da considerarsi solo il proprietario del bene danneggiato, ma anche il titolare del diritto di godimento del bene stesso.

Il danneggiamento di beni pubblici configura un aggravante che comporta importanti conseguenze processuali, al confronto del danneggiamento semplice, in quanto ne determina la procedibilità d’ufficio, con competenza del Tribunale. Inoltre, viene condizionata la concessione della sospensione condizionale della pena, solo a seguito dell’eliminazione delle conseguenze del reato, ovvero un risarcimento verso la comunità del danno prodotto.

Il Legislatore ha previsto, dunque, un’ulteriore aggravante se di l’illecito è commesso contro edifici e beni pubblici, o su cose esposte per necessità o destinazione, alla pubblica fede: come gli incolpevoli semafori. Un brutto quarto d’ora, dunque, per il giovane martellatore, che rientra in tutte le fattispecie di aggravanti previste dalla Legge, con arresto in flagranza di reato!

A cura dello Studio Legale Labonia