SPESE MEDICHE NELLA PRECOMPILATA 2023

spese medicheEntro gennaio è possibile usufruire della procedura online per opporsi all’indicazione delle spese sanitarie nella precompilata 2023. I contribuenti che non vogliono in dichiarazione dei redditi precompilata i dati sulle spese mediche e i dati sanitari hanno tempo fino a martedì 31 gennaio per esprimere tale opzione. Possono utilizzare gli appositi moduli predisposti dall’Agenzia delle Entrate, inviare comunicazioni libere, telefonare ai centri di assistenza multicanale.

Da febbraio sarà ancora possibile opporsi ai dati sanitari in precompilata ma solo utilizzando i servizi online del Sistema Tessera Sanitaria.
Le spese sanitarie sono inserite automaticamente nella dichiarazione dei redditi precompilata, a meno che il contribuente non si opponga al loro utilizzo al fine del calcolo automatico delle detrazioni spettanti. Può infatti succedere che, per motivi fiscali o di altra natura, il contribuente preferisca gestire in autonomia e per diverse vie il beneficio IRPEF derivante da tali spese medico-sanitarie.

Il contribuente che sceglie di non inserire automaticamente le spese mediche detraibili nella precompilata, può indicarle personalmente nella fase di modifica o integrazione della dichiarazione precompilata dal Fisco e utilizzare le detrazioni. L’inserimento di queste spese vuole essere una semplificazione per il contribuente, ma non è un obbligo. I dati sanitari sono completamente tutelati dalle norme sulla privacy, di conseguenza il contribuente può opporsi alla loro indicazione automatica in dichiarazione dei redditi. Il diniego può essere espresso direttamente da tutti i contribuenti con almeno 16 anni, mentre per chi non ha ancora compiuto questa età deve intervenire il tutore o legale rappresentante. Le regole sono le stesse già previste negli anni scorsi, non ci sono novità intervenute nel 2023.

Chi vuole esercitare l’opposizione, fino al 31 gennaio può comunicarlo direttamente all’Agenzia delle Entrate per le spese sanitarie 2022 in dichiarazione 2023.

I moduli per il diniego
Innanzitutto, è possibile esprimere l’opzione inviando il modulo predisposto dall’Agenzia delle Entrate: si tratta del modello chiamato “Opposizione all’utilizzo dei dati delle spese sanitarie per la dichiarazione dei redditi precompilata“, disponibile sul portale, anche in formato editabile. Bisogna inserire i propri dati e poi barrare le caselle relative alle tipologie di spese sanitarie da non inserire nella dichiarazione precompilata.

  • Ticket per acquisto di farmaci e per prestazioni fruite nell’ambito del servizio sanitario;
  • Farmaci: spese relative all’acquisto di farmaci, anche omeopatici;
  • Dispositivi medici con marcatura CE: spese relative all’acquisto o affitto di dispositivi medici con marcatura CE;
  • Servizi sanitari erogati dalle farmacie (es. spese relative ad ecocardiogramma, spirometria, test per glicemia, misurazione pressione sanguigna, ecc.);
  • Prestazioni sanitarie (escluse quelle di chirurgia estetica e di medicina estetica): assistenza specialistica ambulatoriale, visita medica generica e specialistica, prestazioni diagnostiche e strumentali, intervento chirurgico, certificazione medica, ricoveri ospedalieri ricollegabili ad interventi chirurgici o degenza, al netto del comfort, prestazioni erogate da esercenti professioni sanitarie.
  • Spese agevolabili solo a particolari condizioni: protesi e assistenza integrativa (acquisto o affitto di protesi che non rientrano tra i dispositivi medici con marcatura CE e assistenza integrativa), cure termali, prestazioni di chirurgia estetica e di medicina estetica (ambulatoriale o ospedaliera).

Questo significa che il contribuente può decidere di non inserire nella precompilata solo alcune tipologie di spese sanitarie e di lasciare invece che siano automaticamente ricomprese le altre. Bisogna allegare la copia del documento di identità in corso di validità e inviare il modulo compilato all’indirizzo di PEC “opposizioneutilizzospesesanitarie@agenziaentrate.it”.

Comunicazione in forma libera
Non è obbligatorio utilizzare i moduli predisposti dall’Agenzia delle entrate. E’ possibile esercitare l’opzione anche inviando una comunicazione in forma libera, basta che contenga tutti gli elementi previsti. Quindi bisogna inserire i seguenti dati relativi alle proprie generalità: nome, cognome, luogo e data di nascita, codice fiscale, numero e data di scadenza delle tessera sanitaria. E poi bisogna indicare quali spese sanitarie si vogliono escludere dalla dichiarazione, fra quelle sopra esposte.

Come si esprime l’opposizione dopo il 31 gennaio
Chi non fa nulla entro il 31 gennaio, ha comunque tempo anche dopo, dal 9 febbraio all’8 marzo 2023, per esercitare l’opposizione, ma non può più farlo inviando la comunicazione all’Agenzia delle entrate. Nella finestra indicata, bisogna effettuare la comunicazione utilizzando il sito web del Sistema Tessera Sanitaria, entrando nella propria area riservata (ci vuole autenticazione). Una volta ottenuto l’accesso, compare l’elenco delle spese sanitarie, e si possono selezionare le singole voci per le quali esprimere la propria opposizione. Più direttamente, nel caso di scontrino parlante, l’opposizione può essere effettuata anche non comunicando il codice fiscale riportato sulla tessera sanitaria. Fonte: Pmi.it