Le banconote false rappresentano un problema serio per l’economia e la sicurezza finanziaria, danneggiando non solo i consumatori ma anche i commercianti, che rischiano di subire perdite senza possibilità di rimborso. In Italia, secondo i dati della Banca d’Italia, il fenomeno è costantemente monitorato, ma continua a preoccupare, con un alto numero di banconote contraffatte in circolazione, soprattutto da 20 e 50 euro.
Per contrastare la diffusione di denaro falso, la Guardia di Finanza e la Banca d’Italia forniscono indicazioni su come riconoscere una banconota autentica. Il metodo più efficace è il sistema “toccare, guardare, muovere“: toccando la banconota, si percepisce la qualità della carta e i rilievi stampati; guardandola in controluce, emergono la filigrana e il filo di sicurezza; muovendola, si notano effetti ottici particolari, come la striscia olografica e il numero cangiante.
Se si entra in possesso di una banconota sospetta, è fondamentale non rimetterla in circolazione, perché costituisce reato. Occorre consegnarla alle autorità competenti, come Polizia, Carabinieri o Guardia di Finanza, oppure recarsi in banca per una verifica. Se la banconota risulta falsa, verrà ritirata dalla circolazione, mentre se è autentica si riceverà il rimborso del controvalore.
Le sanzioni per chi introduce o utilizza banconote false sono severe: il codice penale prevede da tre a dodici anni di reclusione. Anche chi riceve una banconota sospetta e la rimette in circolazione rischia conseguenze legali. Per questo, è importante prestare attenzione nelle transazioni in contanti, soprattutto in mercati, bar e locali notturni, dove il rischio di ricevere denaro contraffatto è più alto.