La proroga che era stata stabilita nel mese di maggio e coinvolgeva circa 800.000 lavoratori scadrà il 30 settembre.
Inizialmente, un decreto legge di maggio aveva consentito una estensione dei termini previsti dalla Legge di Bilancio 2023. Quest’ultima fissava il 30 giugno come data limite per le categorie vulnerabili per beneficiare dello smart working. Tuttavia, il testo approvato a maggio ha spostato questa scadenza al 30 settembre. Quindi, a partire dal primo ottobre, a meno di ulteriori modifiche, i lavoratori vulnerabili sia nel settore pubblico che in quello privato potranno usufruire dell’opzione del cosiddetto lavoro agile, ma solo dopo aver stipulato accordi individuali con il datore di lavoro e nel rispetto dei piani aziendali o delle amministrazioni pubbliche.
Unica eccezione a questa scadenza sarà per i dipendenti del settore privato che hanno almeno un figlio di età inferiore a 14 anni. Tuttavia, questa eccezione si applicherà solo se nel nucleo familiare non è presente un altro genitore che beneficia di strumenti di sostegno al reddito o se è stata accertata l’assenza di un genitore non lavoratore. Inoltre, sarà prevista un’altra eccezione per tutti i dipendenti che, per motivi medici, sono a rischio di gravi conseguenze in caso di contagio da Covid (ad esempio, a causa dell’età avanzata o di situazioni di immunodepressione, ecc.).