La proroga IMU 2025 prevista dal decreto fiscale approvato il 12 giugno concede tempo fino al 15 settembre ai Comuni che non hanno trasmesso il prospetto delle aliquote entro la scadenza del 28 febbraio. I 74 enti locali coinvolti potranno approvare e inviare i propri dati al MEF entro il 14 ottobre. Tuttavia, per i contribuenti non cambia nulla: l’acconto IMU va versato entro il 16 giugno 2025, utilizzando le aliquote approvate nel 2024. In mancanza di aggiornamenti, si applicano automaticamente le aliquote base statali, spesso più convenienti. Se i Comuni trasmettono nuovi prospetti entro i termini, eventuali differenze si conguaglieranno con il saldo previsto per dicembre. Il pagamento avviene tramite F24, pagoPA o bollettino postale, e in caso di ritardo si può ricorrere al ravvedimento operoso. Il calcolo dell’acconto richiede la rivalutazione della rendita catastale del 5%, moltiplicata per il coefficiente e applicando poi l’aliquota valida. L’intero importo può essere saldato subito, evitando quello di dicembre. Dal 2025, l’utilizzo del portale “Gestione IMU” diventa obbligatorio anche senza modifiche alle aliquote, e la mancata trasmissione comporta l’applicazione automatica delle aliquote di base. Il MEF pubblicherà l’elenco definitivo dei Comuni interessati alla IMU 2025 proroga, ma intanto i cittadini devono attenersi alle scadenze attuali, con attenzione al calcolo corretto per evitare errori e sanzioni.
