Dal 12 gennaio 2025, sono entrate in vigore importanti modifiche relative alle dimissioni volontarie, introdotte dal Disegno di Legge Lavoro collegato alla Legge di Bilancio. Una delle novità principali è l’equiparazione delle assenze ingiustificate prolungate alle dimissioni volontarie, con conseguenze dirette sull’accesso all’indennità di disoccupazione NASPI.
Se un lavoratore si assenta senza giustificazione oltre il termine stabilito dal contratto collettivo (o, in mancanza, per più di 15 giorni), il datore di lavoro può notificare l’assenza all’Ispettorato del Lavoro. Dopo verifica, l’assenza sarà considerata come dimissione volontaria, impedendo al lavoratore di accedere alla NASPI. Questa misura mira a scoraggiare pratiche scorrette, come l’abuso del sussidio tramite dimissioni simulate.
La NASPI diventa più stringente anche per i lavoratori che si dimettono volontariamente e vengono licenziati successivamente. Per accedere al sussidio, è necessario dimostrare almeno 13 settimane di contributi relativi al nuovo impiego. L’obiettivo è garantire che l’indennità venga concessa solo a chi perde il lavoro involontariamente, evitando comportamenti poco trasparenti.
Nonostante l’intenzione di contrastare abusi, l’opposizione teme che queste regole possano riportare in auge le cosiddette dimissioni in bianco, pratica che penalizza i lavoratori più vulnerabili.