PESCHE: SEMPRE PIU’ A RISCHIO IL RACCOLTO DEL 2023

Dopo le devastanti alluvioni, ora è il caldo estremo a infliggere ulteriori colpi alla produzione ortofrutticola, soprattutto nell’Emilia Romagna, dove quest’anno la produzione di pesche, percoche e nettarine subirà un forte calo. Tuttavia, la situazione è diversa in Spagna e Francia, dove, secondo quanto riportato dal Gambero Rosso, si registra addirittura un aumento del 145% rispetto al 2022.

Non solo questi tipi di frutta sono stati colpiti dalle temperature elevate. A livello nazionale, mele e pere hanno subito vere e proprie ustioni a causa del caldo intenso delle ultime settimane. La Coldiretti rileva che, a causa di questa situazione, queste varietà di frutta, non ancora mature, sviluppano una colorazione tipica dei frutti maturi ma poi marciscono poco dopo. Ciò ha portato a perdite del raccolto che possono arrivare fino al 15%.

Per quanto riguarda l’Emilia Romagna, le previsioni iniziali prevedevano una diminuzione del 4% nella produzione di pesche, del 10% per le percoche e del 12% per le nettarine. Tuttavia, come riportato dalla rivista mensile, il calo effettivo è stato del 42% nel complesso, anche se a livello nazionale si registra un calo produttivo del 30% rispetto alla media degli ultimi 5 anni.

Questa situazione mette sotto pressione il sistema produttivo italiano, che deve affrontare anche la concorrenza estera, in particolare quella spagnola. Secondo il Gambero Rosso, sarebbe necessaria una strategia politica che affronti queste sfide, specialmente perché il settore delle pesche rappresenta il terzo alimento più consumato (12%), dopo mele e banane, nonostante la disponibilità di prodotto sia limitata a pochi mesi all’anno.