Dal 1° gennaio 2025, il panorama della Naspi, l’indennità di disoccupazione, subisce importanti modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2025. Le nuove disposizioni prevedono criteri più stringenti e specifici per accedere al beneficio, con l’obiettivo di limitare gli abusi e ottimizzare le risorse disponibili.
Una delle principali novità riguarda la compatibilità tra Naspi e età pensionabile. I lavoratori che compiono 67 anni possono continuare a percepire l’indennità solo se non hanno ancora maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata. Questo rappresenta un aspetto cruciale per chi si avvicina alla pensione ma necessita ancora di un sostegno economico.
Tra i principali errori che possono comportare la decadenza del beneficio rientrano: mancata comunicazione di redditi derivanti da lavori part-time, omissione di dichiarazione per l’avvio di attività autonome e mancata partecipazione ai corsi di orientamento richiesti dalla normativa. Inoltre, chi raggiunge i requisiti pensionistici o sceglie di usufruire dell’assegno ordinario di invalidità, rinunciando alla Naspi, perde automaticamente il diritto alla prestazione.
Il governo ha anche chiarito i requisiti per chi interrompe un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Dal 2025, per richiedere la Naspi, è necessario trovare un nuovo impiego entro 12 mesi dall’interruzione e maturare almeno 13 settimane di contribuzione nel nuovo lavoro prima di un eventuale licenziamento.
Inoltre, la Naspi può essere sospesa temporaneamente in caso di rioccupazione con contratto a termine o per attività lavorative all’estero, a condizione che siano rispettati i limiti di reddito e durata stabiliti. Questo offre maggiore flessibilità ai lavoratori, ma richiede anche una maggiore attenzione nel comunicare tempestivamente le proprie condizioni lavorative all’INPS.
Queste misure puntano a garantire un uso più equo della Naspi, bilanciando il sostegno economico a chi ne ha realmente bisogno e la sostenibilità delle finanze pubbliche.