Nel 2022, c’era una disparità tra la popolazione totale e quella a rischio di povertà in termini di capacità di permettersi un pasto adeguato in diversi paesi dell’UE. La percentuale più alta di persone a rischio di povertà che non potevano permettersi un pasto adeguato è stata registrata in Bulgaria (44,6%), seguita da Romania (43%) e Slovacchia (40,5%). Al contrario, le percentuali più basse sono state registrate in Irlanda (5%), Lussemburgo (5,1%) e Cipro (5,6%). L’Italia si colloca a circa il doppio della media europea, con una percentuale che si avvicina al 15%, tra Malta e la Spagna.
L’Italia occupa il 13º posto in questa classifica negativa. La capacità di permettersi un pasto a base di carne, pollo, pesce o vegetariano ogni due giorni è uno degli elementi presi in considerazione a livello familiare in Europa per calcolare il tasso di grave deprivazione materiale e sociale. Questo indicatore evidenzia la mancanza di elementi necessari per condurre una vita adeguata.
A livello familiare, vengono considerate anche la capacità di affrontare spese impreviste, di pagare una settimana di vacanza lontano da casa, nonché di gestire i debiti accumulati (come rate del mutuo o dell’affitto, bollette, rate di acquisto rateale o altri pagamenti di prestiti). Oltre ai pasti, si tiene conto anche della capacità di mantenere adeguatamente la casa, di avere un’auto o un furgone per uso personale. A livello personale, influisce anche la presenza o l’assenza di una connessione a Internet, la possibilità di sostituire i vestiti usurati e di avere due paia di scarpe della misura giusta (inclusa una per ogni stagione). Si considera inoltre se si dispone di una piccola somma di denaro da spendere ogni settimana per se stessi, la possibilità di svolgere attività ricreative regolari e, infine, la capacità di incontrare amici o familiari per bere qualcosa insieme.