Le recenti ordinanze della Corte di Cassazione hanno introdotto importanti novità in merito ai versamenti e prelievi sui conti correnti, con possibili implicazioni fiscali rilevanti per professionisti e lavoratori autonomi. Secondo queste nuove disposizioni, ogni movimento sul conto corrente potrebbe essere soggetto a presunzione fiscale, se non adeguatamente giustificato con documentazione contabile.
La normativa prevede che i versamenti non giustificati possano essere considerati come ricavi non dichiarati e quindi soggetti a tassazione. Inoltre, anche i prelievi non documentati rischiano di essere oggetto di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate. Questo sistema di doppia presunzione ha suscitato critiche, in quanto rende difficile distinguere tra spese personali e professionali, soprattutto per i lavoratori autonomi.
Per evitare problemi con il fisco, è essenziale mantenere una contabilità precisa e dettagliata, capace di dimostrare l’origine dei fondi versati. In caso contrario, i movimenti non giustificati potrebbero trasformarsi in redditi non dichiarati, con conseguenti sanzioni fiscali.